14 Giugno 2025
Due stelle sul cuore dell'Inter

Due stelle sul cuore dell'Inter

Suning non ha restituito il debito di 380 milioni: stamattina è stata eseguita l’escussione del pegno, e nel pomeriggio è arrivato l’annuncio ufficiale del fondo Oaktree come nuova proprietà. È l’alba di un nuovo capitolo per l’Inter fresca di stella. Da oggi il club cambia definitivamente bandiera, senza se e senza ma: addio al rosso cinese, benvenuto alla bandiera a stelle e strisce.

L’Inter passa a Oaktree: inizia l’era americana dopo Zhang

Con un atto ufficiale, la società diventa statunitense. È presto per dire quanto tempo lo sarà, ma di certo il fondo californiano Oaktree Capital Management è qui per restare, almeno per un po’. Questa mattina Oaktree ha escusso formalmente il pegno messo da Suning sulle azioni del club nel lontano 2021. Poi, a borse chiuse, nel tardo pomeriggio, è arrivato il comunicato ufficiale su un fatto che era già avvenuto qualche ora prima: si attendeva una dichiarazione sobria, non molto diversa da quella con cui Elliott prese il controllo del Milan da Yonghong Li nel luglio 2018.

Ecco dunque la procedura standard nei casi in cui un debitore non restituisce per tempo il denaro a un creditore. In questo caso, si tratta di 275 milioni prestati tre anni fa, lievitati grazie a interessi del 12% fino a diventare circa 380 milioni. Gli sforzi disperati di Steven Zhang, ormai quasi ex presidente, per trovare soluzioni alternative non hanno portato a un gol nel recupero. L’arbitro ha ormai fischiato, si volta pagina dopo sette trofei conquistati sotto la guida di Suning. Nella sede di Suning a Nanchino, le settimane sono state cariche di tensione nel tentativo di evitare questa fine beffarda. D’altra parte, tra Los Angeles e Londra, centri operativi di Oaktree, hanno mantenuto fino all’ultimo secondo una calma olimpica, dettata da una evidente posizione di forza. Hanno atteso pazientemente che l’Inter passasse loro nelle mani: è successo ieri, quando le 17, orario di chiusura delle banche lussemburghesi, sono passate senza che la famiglia Zhang tirasse fuori un asso nella manica.

Ieri in viale della Liberazione è stato un giorno febbrile, di quelli che si vivono quando tramonta un’era e ne inizia un’altra. Arriverà il momento delle conference call transoceaniche a tutti i livelli, ma intanto a essere già operativi sono i due amministratori delegati, Alessandro Antonello per la parte corporate e Beppe Marotta per la parte sportiva. Antonello era già presente nel 2016, quando Suning entrò nel club, sebbene allora fosse il direttore finanziario. Il ruolo di Marotta sarà ora ancora più strategico di prima per la prosecuzione del progetto sportivo, un aspetto caro a Oaktree. Ci vorrà qualche settimana per tornare a una gestione “straordinaria” del club, ma la squadra mercato formata dall’a.d. e dal d.s. Piero Ausilio continuerà ad agire con gli stessi presupposti e uguale creatività: niente nuovi capitali dall’alto e saldo sempre positivo tra entrate e uscite.

Marotta e Antonello fanno ancora parte di un Cda destinato a decadere in tempi brevissimi attraverso le dimissioni dei due consiglieri (indipendenti) in quota Oaktree, Carlo Marchetti e Amedeo Carassai. Caduto il Consiglio di Amministrazione in orbita Suning, seguiranno una serie di passaggi tecnici verso la formazione di un nuovo organo. Il collegio sindacale richiederà al presidente Zhang (ancora in carica) di convocare una nuova assemblea dei soci. Se Zhang non lo farà, sarà l’organo di controllo a compiere questo atto. È plausibile che ci vorranno una ventina di giorni per eleggere il nuovo Cda, nel quale è probabile che rientreranno la coppia Carassai-Marchetti, oltre ad Antonello e Marotta. Tuttavia, il cuore della partita si sposta già in Lussemburgo, dove un perito dovrà presto dare un valore all’Inter. In base a quella cifra, sarà calcolata la quota che il fondo Oaktree dovrà aggiungere ai 380 milioni mai ricevuti: il totale sarà il cosiddetto Fair Value. A decidere sarà una figura “terza” e indipendente, rendendo qualsiasi valutazione attuale alquanto fuorviante.

Certo, però, che su questo punto e sulla valutazione della società potrebbe accendersi una battaglia legale tra le due parti: più alta sarà la cifra che Oaktree dovrà versare a Suning per chiudere la partita, meno “dolorosa” sarà l’uscita di Zhang. E ancora: più alta sarà la cifra totale spesa dai californiani per prendersi l’Inter (tra prestito iniziale e aggiunta decisa dal perito), più Oaktree potrebbe allungare i tempi della propria gestione del club, finalizzata a un obiettivo semplice ma cruciale. Del resto, è quello di ogni fondo che si avvicina al calcio: aumentare il valore del proprio club per poi rivenderlo. Servirà tempo, ma intanto da oggi sventola una nuova bandiera sulla cima di viale della Liberazione.

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