17 Giugno 2025
A Lecce riposa Barella: Frattesi verso una maglia dal 1’

A Lecce riposa Barella: Frattesi verso una maglia dal 1’

Un’analisi del centrocampista nerazzurro sull’evoluzione della Nazionale e l’importanza delle prossime sfide

Davide Frattesi è diventato un perno del centrocampo dell’Italia sotto la guida di Luciano Spalletti, dimostrando qualità e personalità in ogni sfida. Con l’esperienza maturata all’Inter, il centrocampista ha vissuto un’evoluzione che lo ha reso uno degli elementi più preziosi della Nazionale italiana. In un’intervista rilasciata prima della cruciale partita contro Israele, Frattesi ha toccato diversi argomenti, tra cui la sua esperienza con Spalletti, le difficoltà affrontate all’Europeo e l’importanza delle prossime gare di qualificazione ai Mondiali.

Frattesi: All’Europeo pressioni e poche colpe per Spalletti

L’esperienza difficile dell’Europeo

Frattesi non ha nascosto le difficoltà vissute dalla Nazionale italiana durante l’Europeo: “All’Europeo non ci divertivamo”, ha ammesso, facendo riferimento a un clima pesante che ha influenzato le prestazioni della squadra. “Il mister si è preso il 99% delle colpe per quello che è accaduto in Germania, ma io sono in disaccordo. Le colpe vanno divise a metà”. Questa riflessione mostra come, pur riconoscendo alcune responsabilità a Spalletti, Frattesi crede che la squadra abbia avuto la propria parte di colpe. La pressione era forte, dentro e fuori dal campo, e ciò ha impedito agli azzurri di esprimersi al meglio.

Più leggerezza e cambiamento positivo

Con il passare del tempo e con l’arrivo di nuove sfide, il clima in Nazionale è cambiato. Ora, come afferma Frattesi, c’è più leggerezza: “Non lo dico perché il mister poi mi legge, ma davvero ci divertiamo di più”. Questo è un aspetto importante perché una maggiore serenità nello spogliatoio porta inevitabilmente a una migliore performance sul campo. Il giocatore sottolinea come la squadra sia migliorata anche dal punto di vista della coesione, permettendo di affrontare con più sicurezza le sfide future.

Una sfida da non sottovalutare: Israele

Uno dei temi principali toccati da Frattesi riguarda la prossima partita contro Israele, una sfida apparentemente semplice sulla carta, ma che nasconde insidie. “Guai a sottovalutarla”, avverte il centrocampista. “Abbiamo già vissuto una situazione simile all’andata, quando abbiamo giocato in uno stadio semivuoto con un’atmosfera surreale. È una partita importante per mantenere la vetta del girone e prepararci al meglio per i sorteggi del Mondiale”. Israele è ultima in classifica, ma Frattesi riconosce che ha giocatori di talento e potrebbe rappresentare una trappola se l’Italia non affrontasse la partita con la giusta attenzione.

La determinazione per il Mondiale

Il Mondiale è l’obiettivo principale della Nazionale italiana, e Frattesi lo definisce un’ossessione: “Il Mondiale non deve essere un’ossessione, ma lo è, perché non possiamo permetterci di mancarlo di nuovo”. Questo dimostra quanto sia grande la pressione sulla squadra, soprattutto dopo la mancata qualificazione al torneo del 2018, un’assenza che ha lasciato una ferita ancora aperta nel calcio italiano. Per Frattesi e i suoi compagni, ogni partita è cruciale per assicurarsi un sorteggio favorevole e avvicinarsi all’obiettivo con maggiore sicurezza.

L’importanza di Spalletti e l’evoluzione sotto la sua guida

Frattesi ha poi dedicato parole importanti al tecnico Luciano Spalletti, che lo ha reso un punto fisso della sua formazione. “Spalletti è un allenatore molto esigente, ma è grazie a lui che ho raggiunto un livello così alto. È uno dei pochi a cui devo tanto, mi ha insegnato molto”. Il rapporto tra i due è caratterizzato da grande fiducia reciproca. “Quando ci ho parlato per la prima volta, mi ha fatto i complimenti e mi ha detto che avrebbe ‘rotto le scatole’ più a me rispetto agli altri perché vedeva qualcosa di speciale in me”, ha raccontato Frattesi.

Il centrocampista è diventato il capocannoniere della gestione Spalletti, con sei gol nelle partite disputate finora sotto la sua guida. Anche se con l’Inter ha trovato meno spazio da titolare, Frattesi è consapevole della concorrenza che c’è nel club: “Capisco mister Inzaghi perché ha tantissime opzioni a centrocampo, e far ruotare tutti è difficile”.

Il ricordo dell’Europeo e le sfide tattiche

Tornando all’Europeo, Frattesi ha fatto una riflessione interessante sulle difficoltà tattiche affrontate sotto la guida di Spalletti: “Ero una mezzala trequartista che doveva abbassarsi molto, e questo mi metteva in difficoltà”. Questo tipo di adattamento tattico ha reso più complicato per Frattesi esprimersi al meglio. Tuttavia, il centrocampista ha chiarito che con il tempo ha imparato ad adattarsi alle richieste del mister, migliorando anche nel suo ruolo.

Una Nazionale che ritrova lo spirito italiano

Frattesi ha voluto sottolineare l’importanza dello spirito italiano nella Nazionale: “L’Italia, forse, ha avuto in passato più qualità rispetto a ora, ma ciò che ci distingue è il nostro spirito. Se stiamo attaccati alla partita, possiamo battere chiunque”. Questa affermazione evidenzia come, nonostante le difficoltà e la mancanza di alcuni giocatori chiave, l’Italia può ancora competere ai massimi livelli grazie alla determinazione e al carattere della squadra.

Il futuro dell’Italia e il contributo dei giovani

Guardando al futuro, Frattesi ha elogiato i giovani talenti che stanno emergendo, come Pisilli: “È bravo e ha la testa giusta, spero possa avere una lunga carriera”. Questo messaggio mostra la fiducia che Frattesi ripone nelle nuove generazioni e il desiderio che l’Italia continui a investire sui talenti italiani. In conclusione, ha ribadito l’importanza di mantenere alta la concentrazione per non commettere errori in vista dei Mondiali 2026.

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